Contrattazione? Come un abito da cucire su misura. A ognuno il suo.

Emiliana M. Dal Bon, consulente del lavoro, racconta l’importanza e le potenzialità della contrattazione di secondo livello.

Emiliana M. Dal Bon si occupa della gestione dei rapporti di lavoro per aziende di medie e grandi dimensioni. Laureata in Economia e Commercio con specializzazione in marketing, ha rapidamente “deragliato” in ragione di una attrazione, fin dall’inizio della sua carriera, per l’attività del consulente del lavoro.

Ad un mese dall’abilitazione era già socia di uno studio fra i più importanti del nord Italia, che dopo qualche anno ha lasciato per aprire uno studio individuale e concentrarsi sulla sua vocazione più autentica: la consulenza. Nel mentre, è entrata anche nel ramo della formazione collaborando con la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, organo scientifico del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro e svolgendo attività di formazione ed editoriali per le più prestigiose case editrici giuridiche.

Dal 2022 è entrata a far parte della squadra di WI LEGAL. Una realtà di cui ha subito apprezzato “la progettualità, l’idea di offrire al cliente una consulenza a 360 gradi in ambito HR”.

Nuove sfide per i consulenti del lavoro

“Negli anni – spiega Dal Bon – la mia professione è molto cambiata. Essere sempre aggiornati è una necessità, e anche una sfida, a maggior ragione per me che mi occupo anche di formazione. Un’attività che mi offre strumenti nuovi e una visione più trasversale, ma che richiede anche una preparazione costante”.

“Anche l’approccio e le modalità sono cambiate. Vent’anni fa il modello era quello dell’imprenditore “padre padrone” che decideva tutto. Oggi il mondo aziendale è completamente diverso: ci occupiamo di tematiche che prima non erano d’interesse e ora sono fondamentali, come inclusione, equità, flessibilità, clima aziendale. Le imprese, del resto, non sono tutte uguali e non possiamo avere un approccio univoco, dobbiamo differenziare a seconda del settore. C’è un grande divario, ad esempio, tra aziende manifatturiere e di servizi: con le prime non si può, ad esempio, parlare di lavoro ibrido e smart working, bisogna quindi trovare altri strumenti per attrarre e trattenere lavoratori, e per incrementare la produttività”.

Emiliana M. Dal Bon ha maturato una vasta esperienza nell’ambito della somministrazione, di cui conosce in modo approfondito l’aspetto tecnico-giuridico, di consulenza, strategico e commerciale. Conosce i loro flussi di lavoro e le peculiarità da prendere in considerazione dal punto di vista commerciale. “Sono specializzata anche nel lavoro all’estero e nell’ingresso di stranieri in Italia. Per lavoro all’estero – precisa – intendo l’invio di personale, e in particolare di key men”.

“Parliamo di manager che solitamente, quando si spostano, portano con sé anche la famiglia, di conseguenza muoverli implica una serie di accortezze e di valutazioni dal punto di vista previdenziale, fiscale e giuslavoristico. Ci sono numerose considerazioni da prendere in esame per gestire al meglio la situazione, e fra le mie specializzazioni mi occupo anche di supportare le aziende in questo frangente”.

L’importanza della contrattazione di secondo livello

La contrattazione di secondo livello è un aspetto che Emiliana M. Dal Bon conosce in modo molto approfondito e di cui si sta occupando. “La contrattazione di secondo livello – spiega – è il presente e sarà sempre più il futuro, perché è l’unico modo per poter, da un lato, trattenere i lavoratori cucendo un abito su misura per loro e per l’azienda, dall’altro, serve per cogliere tutte quelle deleghe (e deroghe) che il legislatore ci ha offerto e che garantiscono effettiva flessibilità all’azienda. La norma è sempre molto rigida e ammette opportunità di deroga principalmente con nella contrattazione di secondo livello, che è quindi opportuno e necessario andare a cogliere”.

Contrattazione? Come un abito da cucire su misura. A ognuno il suo.